In pillole

Brevi aggiornamenti, consigli e informazioni.

MAMMACHIMICA E’ SU INSTAGRAM!
Mi sono iscritta per seguire il professor Dario Bressanini, che su fb non pubblica più…e poco anche su Le Scienze.
Ma magari, se capisco come funziona, riesco a raggiungere anche altre persone a cui interessa la buona chimica applicata alla detergenza e vita quotidiana 🙂
IL PODCAST DI DRESS ECODE: Audio-à-porter
Arianna di Dress ECOde ha sempre idee geniali!
Adesso i suoi articoli sono anche audio, per chi magari non ha tempo di leggere, ma di ascoltare si!
Brava e complimenti per il tuo impegno!
Arianna mi ha intervistato tempo fa, potete trovare le 6 parti qui.

LAVARE E TRATTARE IL LEGNO VERO

Non ho la fortuna di avere un bel pavimento in legno, ma condivido con voi questi consigli di Fabrizio Zago per lavare e trattare i pavimenti in legno non verniciato, perché in tanti me lo avete chiesto.
Ovviamente questi rimedi vanno bene per qualsiasi cosa in legno (tavoli, porte, ecc).

– Manutenzione ogni due anni: lavare il pavimento con una soluzione di sapone tipo marsiglia e acqua al 10%. Poi passare con uno straccio intriso di olio di lino e lasciare asciugare. In questo modo il pavimento sarà è nutrito e protetto.

– Manutenzione settimanale: usare una soluzione di sapone tipo marsiglia diluitissima (1%), non servirà nemmeno risciacquare e non riuscirà a sciogliere il lino (che continuerà a proteggere il legno).

L’OLIO DI LINO è ottimo per nutrire il legno perché “polimerizza” molto velocemente, diventa “secco” (per questo motivo si usa per le pitture “ad olio”).
In pratica se hai un pezzo di legno inaridito dalla temperatura, dall’uso, ecc., passandoci dell’olio di lino questo legno diverrà “idrofobo”, cioè sarà più difficile che dei liquidi lo penetrino. Ecco perché diventa più bello e più resistente.
L’olio di lino “cotto” è meglio rispetto all’olio di lino “crudo”, perché secca prima. Si trova puro nei colorifici o negozi di fai da te.
Ho avuto ottimi risultati trattando in questo modo il tavole e sedie in legno che lascio tutto l’anno fuori in giardino, alla pioggia e alle intemperie.
Una sola raccomandazione: fate una prova su un angolino nascosto in modo da vedere cosa succede al vostro legno per quanto riguarda il colore. L’olio di lino ha un suo colore, è marroncino chiaro e potrebbe far variare quello del vostro oggetto o pavimento.
Per lavare i pavimenti in legno potete anche anche usare il detergente per superfici dure, con l’aggiunta appunto di olio di lino, come potete leggere nella ricetta sul fai da te di Mammachimica

PILLOLE DI CHIMICA 7
NON MISCHIATE ACIDO CITRICO E….
“Cara Mammachimica, posso mischiare il PERCARBONATO con l’ACIDO CITRICO?”
NO! l’acido distruggerebbe il percarbonato in pochi secondi e non avresti più ne l’uno e nell’altro.
E dato che ci siamo NON MISCHIARE nemmeno:
– acido CITRICO e SAPONE tipo marsiglia, perché dissocerebbe gli acidi grassi sporcando il bucato.
– acido CITRICO con DETERSIVO LAVATRICE, perché verrà trasformato immediatamente in citrato sottraendo alcalinità al liquido di lavaggio (e decomporrà anche il sapone eventualmente presente).
PILLOLE DI CHIMICA 6
IGIENIZZARE TUTTO
“Cara Mammachimica, posso usare la candeggina delicata a base di ossigenata per pulire i giocattoli dei bambini? E i pavimenti, i sanitari e i ripiani della cucina?”
Premesso che la candeggina delicata si può usare quasi su tutto (tranne che su pietre vere e marmo), c’è da dire anche che igienizzare tutto potrebbe essere controproducente.
Certamente uno pulisce come gli pare, ci mancherebbe…ma non siamo in una sala operatoria!
A parte situazioni di infezioni in corso, luoghi con scarsa igiene o promiscui, igienizzare troppo potrebbe peggiorare la situazione.
Per un motivo semplice: verranno distrutti per primi tutti i batteri deboli e innocui, lasciando campo libero a quelli cattivi e patogeni (più tosti e resistenti) che prolifereranno in quantità maggiore e indisturbati, perché avranno uno spazio più vasto e libero.
Insomma…non esagerate!
PILLOLE DI CHIMICA 5
POSSO FARE LO SPRUZZINO CON IL PERCARBONATO?
“Cara Mammachimica, ho paura ad usare l’acqua ossigenata a 130v, posso farmi uno spruzzino igienizzante ma con il percarbonato?”
NO! Purtroppo non si può fare.
Il percarbonato di sodio igienizza e sbianca solo se si forma l’ossigeno attivo, che si ottiene se si aggiunge acqua a temperature elevate (sopra i 40°C minimo).
Ma se metto acqua calda e percarbonato in uno spruzzino o in un flacone e lo lascio lì, dopo un po’ tutto l’ossigeno formato vola via e quindi non avrò alcun potere igienizzante quando lo spruzzerò.
Il percarbonato funziona solo al momento ed “in situ”: in lavatrice a temperature superiori ai 40°C minimo (perchè altrimenti non si scioglie nemmeno e non ha il tempo di reagire); oppure con ammolli mooolto prolungati (tutta la notte) anche in acqua più fredda. In questo caso il lungo tempo (che non ho nel ciclo di lavaggio nella lavatrice) consente di sciogliere il percarbonato anche a temperature minori.
PILLOLE DI CHIMICA 4
POTENZIARE IL DETERGENTE SMACCHIATORE IGIENIZZANTE
Cara Mammachimica, scrivi che per potenziare l’effetto sbiancante ed igienizzante di questo prodotto possiamo passare prima sulla macchia o sulla zona da igienizzare un po’ di sgrassatore o del sapone di marsiglia. Posso mettere tutto assieme in uno spruzzino? Così faccio prima!”
NO! non devi mischiare DENTRO un flacone i detergenti a base di ossigenata con altre sostanze alcaline (tipo sgrassatore o marsiglia). La chimica REAGISCE!
L’acqua ossigenata reagirà con la sostanza alcalina all’interno del flacone, producendo l’ossigeno igienizzante, ma dentro il flacone e non sulla macchia!
Si formerà un blob enorme, il flacone si gonfierà e poi uscirà tutto l’ossigeno. E non avrai più né l’acqua ossigenata igienizzante e nemmeno lo sgrassatore…non si deve fare!
Devi spruzzarli AL MOMENTO sulla macchia o sulla superficie e in sequenza. Così l’ossigeno igienizzante lavorerà lì.
PILLOLE DI CHIMICA 3
DIFFERENZA TRA CARBONATO E PERCARBONATO DI SODIO (sempre della serie “le parole sono importanti”…)
Cara Mammachimica, ma il CARBONATO DI SODIO ed il PERCARBONATO DI SODIO sono la stessa cosa? Quando posso usarli? Come? Per potenziare i detersivi eco della lavastoviglie e lavatrice è meglio il percarbonato o il carbonato?”
NO! non sono la stessa cosa, sono due molecole diverse e quindi con funzioni diverse.
Il CARBONATO DI SODIO ( o Soda Solvay) potenzia il detersivo perché è una sostanza alcalina, ha un pH elevato, circa 11 (viene infatti usato per fare lo sgrassatore, aggiungendolo al det. piatti per esempio).
Il PERCARBONTO DI SODIO è sempre alcalino ma ha una funzione in più: è igienizzante e sbiancante. E’ infatti carbonato di sodio su cui viene fatta cristallizzare una molecola di acqua ossigenata. Quando si scioglie in acqua, si decompone e sprigiona ossigeno attivo. Però questo avviene solo a temperature dell’acqua sopra i 40°C (minimo).
Entrambi sono gli ingredienti principali del detersivo in polvere. Quindi, se vuoi potenziare un tuo detersivo, puoi aggiungerli, magari un cucchiaio a lavaggio, ma solo se lavi sopra i 40°C e tessuti resistenti (sia di materiale che di colori).
Nella lavastoviglie meglio solo il percarbonato e comunque da mettere nella vaschetta e non sfuso nella lavastoviglie (lo perderesti e basta). Ma di solito le pasticche sono già ben formulate e non credo serva.
Nella formazione del mio detersivo liquido la quantità di carbonato di sodio è piccola ed ha funzione solo di conservante.

PILLOLE DI CHIMICA 2

DIFFERENZA TRA ACIDO CITRICO E CITRATO DI SODIO (della serie “le parole sono importanti”…)
Cara Mammachimica, volevo fare il detersivo lavatrice seguendo le tue indicazioni, ma non ho il CITRATO DI SODIO. Ma l’ACIDO CITRICO è lo stesso?
NO!
L’acido citrico e il citrato di sodio NON sono la stessa cosa, sono due molecole diverse e quindi con funzioni diverse.
L’ACIDO CITRICO è un è un acido (pH circa 2-3), mentre il CITRATO DI SODIO è un sale sequestrante (pH circa 7-8). Però, per fare il citrato di sodio, hai bisogno dell’acido citrico.
Ecco i link alle preparazioni:
soluzione acido citrico al 20%
citrato di sodio liquido
citrato di sodio in polvere

PILLOLE DI CHIMICA 1
PULIRE I VETRI
Cara Mammachimica, tra le tue ricette non compare uno spray per pulire i vetri. Mi chiedevo come li pulisci tu?”
Per pulire i vetri io uso il panno un microfibra bagnato e basta…Ma sono molto fortunata, perché abito in un posto ad inquinamento veicolare zero, quindi a parte un po’ di polvere o eventuali manate di bimbi, le mie finestre non sono mai molto sporche. Quando abitavo in una grande città, super inquinata, lavavo i vetri con un po’ di detersivo piatti perché erano grassi e neri di smog! E poi però mi toccava risciacquare e asciugare. Lo spruzzino per superfici dure (nel fai da te di Mammachimica) andrebbe bene, ma lascia un po’ di aloni, devi ripassare. Lo spruzzino a base di alcool che trovi nel fai da te di Mammachimica. è certo la cosa migliore per vetri medio sporchi perché non lascia aloni.
L’alcool però non va inalato! Ma basta appunto aprire bene le finestre e usare un po’ di buon senso. (Un mio vecchio post sui pericoli dell’alcool intendeva proprio questo, dato che alcune persone lavano tutto: pavimenti, sanitari, cucina, ecc. con l’alcool e questo non è certo salutare!).

MANUALE DI PROFUMERIA PRATICA

Fabrizio Zago ci ha fatto un altro regalo: pubblicherà sul Magazine di Ecobiocontrol i capitoli di un Manuale di Profumeria, libro che ha ben 100 anni!
Ecco il post che lo presenta.
Buona lettura!

MESSAGGI A MAMMACHIMICA
Non per far polemica o altro, ma solo per precisare.
Sul sito di Mammachimica c’è la possibilità di lasciare dei commenti o inviare una mail.
I commenti non sono visibili fino a che non li leggo e rispondo.
Fino ad ora ho sempre risposto a tutti e vi garantisco che sono davvero tanti.
Ma questo può avvenire anche dopo molti giorni!
E’ inutile postarli più volte o riscriverli su fb…
Ci tengo a sottolineare che divulgo da anni sul web info utili e scientifiche per mio piacere personale e gratuitamente.
Ritengo che un po’ di pazienza da parte vostra sia d’obbligo!
Grazie!!! 🙂
MAMMACHIMICA è SU FACEBOOK!!
Come si dice in questi casi…meglio tardi che mai!
Dopo tante richieste alla fine mi sono decisa ad aprire una pagina su fb
Venitemi a trovare!!!
AGGIORNAMENTO SUGLI OLI ESSENZIALI
Vi invito a leggere questo interessante articolo di Fabrizio Zago: alcuni oli essenziali è meglio non usarli proprio più e le sostanze allergizzanti sono diventate 25 anziché 26, perché una è stata proprio bandita dai profumi (la HYDROXYISOHEXYL 3-CYCLOHEXENE CARBOXALDEHYDE).
LIMITAZIONE OSSIDO DI ZINCO COSMETICI IN POLVERE
Vi giro un’importante segnalazione di Fabrizio Zago, che potete trovare con relativa discussione sul post relativo nel sito Ecobiocontrol.
In poche parole: l’inalazione di ossido di zinco presenta dei problemi seri e quindi la UE ne proibisce l’uso nei cosmetici che possono venire inalati. L’esempio classico è la cipria che può essere inalata con facilità.
Il regolamento che sancisce l’impossibilità di immettere sul mercato prodotti inalabili con ossido di zinco è il N° 2017/1413 e dispone che: “Da non usare nelle applicazioni che possano comportare un’esposizione dei polmoni dell’utilizzatore finale per inalazione.”
Il regolamento entra in vigore il 24 Febbraio 2018.
Occhio all’inci  della ciprie e dei cosmetici minerali!
ALTRI DUE SILICONI FUORI LEGGE
Di siliconi ne abbiamo gia parlato in un altri post e Fabrizio Zago nutriva sospetti sulla loro salubrità da tempo e ci aveva avvertito… Ma adesso c’è una data per la loro eliminazione dal mercato (meglio tardi che mai…).
Questa una parte del post che potrete trovare su Ecobiocontrol, con relativa interessante discussione:
La sostanza che chimicamente si chiama: Octamethylcyclotetrasiloxane e l’altra che è definita come Decamethylcyclopentasiloxane sono state oggetto di una modifica al Regolamento Europeo Cosmetici e quindi a partire dal 31 Gennaio 2020 non potranno più essere immessi in commercio cosmetici che li contengono. Il testo di legge è pubblicato nella GU in data 18-01-2018. Fresco di giornata!
Le due sostanze sono chiamate anche D4 e D5 e in etichetta si riconoscono immediatamente con questi nomi: CYCLOMETHICONE e CYCLOPENTASILOXANE.
PETIZIONE DA FIRMARE!
Vi invito a leggere e firmare questa campagna di sensibilizzazione contro gli inquinanti nascosti negli articoli per la cura della persona e nei prodotti per la casa. In pratica per limitare l’uso di sostanze profumate.
Ci sono sostanze che potrebbero essere problematiche per la salute umana e animale, spesso nascoste dalla dicitura “fragrance” o “parfum”.
La petizione vuole promuovere anche delle campagne di informazione, spiegando che “profumato” non corrisponde a pulito (anzi!).
Inoltre le aziende produttrici dovrebbero essere obbligate a formulare prodotti alternativi FRAGRANCE FREE.
Potrete leggere molto altro e firmare qui.
ECCO IL NUOVO ECOBIOCONTROL
Finalmente EcoBioControl è pronto!
Il nuovo database creato da Fabrizio Zago, con cui verranno descritte più di 17000 sostanze presenti nei cosmetici e nei detergenti, è online. Non solo i pallini colorati per descrivere gli ingredienti, ma anche descrizione della molecola, restrizioni legislative, funzioni, ecc.  Ma non solo, EcoBioControl è anche un nuovo sito web con letture interessanti, aggiornamenti e un progetto che ci aiuterà ancora di più a scegliere un vero prodotto eco bio.
Un bel regalo da parte del nostro chimico di fiducia!
Ecco l’articolo dedicato.
VIDEO INTERVISTA  A FABRIZIO ZAGO
Ecco un post di un utente del forum di Zago, che lo ha intervistato e messo in rete (https://www.youtube.com/watch?v=6dotis68Ye0&feature=youtu.be)
L’audio non è buonissimo ma è sempre interessante ascoltare Fabrizio.
Fabrizio ci racconta anche che presto uscirà una App gratuita del nuovo Biodizionario, che consentirà di individuare subito il “pallino colorato” di un ingrediente, e poi la possibilità anche di approfondire per comprendere scientificamente il “perchè” di tale indicazione.
(Vi ricordo che in giro ci sono app relative al biodizionario, ma che non hanno nemmeno chiesto il permesso a Zago….).
Buon ascolto!
I SALI DI ALLUMINIO
Ne ho già parlato di questi sali, molto usati nei deodoranti, che assicurano di non puzzare per giorni, ma che hanno un’azione non certo fisiologica (articolo sul Bicarbonato).
In questo post di Fabrizio Zago c’è un ulteriore studio scientifico in merito alla loro discutibilità ed possibile eliminazione nel campo della cosmesi.
“L’altro giorno è apparso uno studio qualificatissimo in cui si mette la parola fine alla possibilità di usare sali di alluminio per i deodoranti ed altri usi cosmetici.
Trovare tutto a questo indirizzo: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27541736
se non volete andarci basterà leggere queste due righe: “Our observations provide experimental evidence that aluminium salts could be environmental breast carcinogens.”
Fine delle trasmissioni.
Da quanto tempo noi lo diciamo? Da oltre vent’anni. Ci siamo arrivati solo ora? Spero che la coscienza di chi ha permesso 20 anni di tumori al seno, se li sogni ogni notte per il resto della sua vita.”
Segue una discussione interessante anche su altre sostanze a base di alluminio che possiamo incontrare quotidianamente.
Buona lettura.
CYCLOPENTASILOXANE
Vi indico il link di un post molto interessante sulla molecola in oggetto, che Fabrizio Zago ha gentilmente divulgato sul suo forum.
“A fine giugno 2016 l’SCCS (Scientific Committee on Consumer Safety) ha pubblicato un ottimo lavoro che potete trovare a questo link: http://ec.europa.eu/health/scientific_c … _o_174.pdf
Se non avete voglia di leggervi le 78 pagine dell’opinione, vi riporto qui le conclusioni:
4. CONCLUSION
(1) On the basis of the data provided does the Scientific Committee on Consumer Safety
(SCCS) consider Cyclopentasiloxane (D5) safe as cosmetic ingredient?
The SCCS considers that the use of Cyclopentasiloxane (D5) in cosmetic products is safe at
the reported concentrations, except for use in hair styling aerosols and sun care spray
products. Indeed, for these products, at the maximal concentrations declared by the
applicant and based on the hypothesis retained by SCCS, exposure to D5 may lead to air
concentrations above the value where SCCS considered that D5 may be aerosolized and
locally toxic. Exposure to D5 coming from hair styling spray products also triggers high level
of aggregated exposure which may also lead to concentrations in the air above the value
considered safe by the SCCS.
This opinion does not cover the use of Cyclopentasiloxane (D5) in oral care products.
(2) Does the SCCS have any further scientific concerns in particular regarding the wide use
of this ingredient in several cosmetic products and in different concentrations?
Cyclopentasiloxane (D5) may contain traces of Cyclotetrasiloxane (D4) which is classified in
the EU as toxic to reproduction. Therefore, the level of impurity of Cyclotetrasiloxane (D4)
as an impurity of Cyclopentasiloxane (D5) should be kept as low as possible.
SCCS is aware that restrictions on D4 and D5 in personal care products have been proposed
under Reach regulation due to environmental issue4.
Per chi non frequenta la lingua inglese basterà questa piccola traduzione: “Cyclopentasiloxane (D5) è sicuro, nei prodotti cosmetici, eccetto che nei prodotti per lo styling dei capelli (le lacche in particolare) e nei prodotti solari in spray”.
E’ inutile che vi ricordi che noi diciamo questa cosa da qualche decennio. Ora anche la massima autorità europea a salvaguardia della salute dei consumatori, dice le stesse cose che diciamo noi può essere una soddisfazione ma io non riesco a non pensare a quelle persone che si sono ammalate a causa di sostanze come queste e lasciate per molti anni in libera vendita. Non vi dico i prodotti per parrucchiere quanti ne contengano di Cyclopentasiloxane. Ma gli unici che continuano a parlare di principio di precauzione, siamo rimasti solo noi …
Ciao a tutti
Fabrizio”
Parla di un lavoro scientifico effettuato a fine giugno dall’SCCS (Scientific Committee on Consumer Safety), la massima autorità europea per la salvaguardia della salute dei consumatori, sull’utilizzo appunto del Cyclopentasiloxane.
Il Cyclopentasiloxane è un silicone “volatile” molto usato in cosmetica come umettante, solvente, antistatico, emolliente.
Il lavoro dell’SCCS è molto lungo e dettagliato ma in pratica dall’articolo si evince che:  “il Cyclopentasiloxane (D5) è sicuro nei prodotti cosmetici alle concentrazioni stabilite, eccetto che nei prodotti per lo styling dei capelli (le lacche in particolare) e nei prodotti solari in spray”.
La conclusione dello studio è che l’uso di questa molecola in tali prodotti, può portare ad una concentrazione di D5 nell’aria superiore a quella ritenuta sicura. Inoltre  il cyclopentasiloxane può contenere tracce di Cyclotetrasiloxane (D4) che è classificato nella comunità europea come tossico per la riproduzione. Pertanto, deve essere controllato che la presenza di tale impurità sia la più bassa possibile.
Dei siliconi ho già parlato nel glossary di Mammachimica e in altri articoli, es. in quello sui cosmetici per bambini.
Ci sono tanti tipi di silicone: sono molecole a base di Silicio, molto versatili e create in laboratorio dall’uomo. Sono assolutamente non biodegradabili, inerti, cioè difficilmente attaccabili dagli agenti chimici o dal calore. Alcuni hanno una struttura molecolare ad anello, come appunto il Cyclopentasiloxane che evapora rapidamente, altri, come il dimethicone, non sono ciclici e non evaporano.
Non posso negare che i siliconi sono molto utili in tanti ambiti: es. in edilizia come sigillanti, oppure per fare le coppette mestruali, che appunto possono essere usate praticamente in eterno!
In cosmetica sono molto usati perchè le loro caratteristiche specifiche possono far avere ottime performance al prodotto: non ungono come alcuni oli e grassi vegetali, danno il cosiddetto tocco “setoso” alle creme e non lasciano la scia bianca sulla pelle, non forniscono un terreno di coltura per i batteri, non danno allergie, sono idrorepellenti.
Insomma sembrano perfetti, no? Così possiamo avere creme che si spalmano e asciugano velocemente, e capelli lisci e lucidi…
In realtà sono solo un “inganno estetico”: la pelle non è liscia perchè idratata o nutrita da qualcosa, i siliconi la ricoprono e basta e a lungo andare la seccano invece!
Idem per i capelli: l’effetto estetico è solo apparente e breve. A lungo andare il silicone si accumula sul capello soffocandolo e appesantendolo. Ed è pure difficile da togliere con lo shampoo nei successivi lavaggi…
Per non parlare dell’impatto ambientale elevatissimo che hanno queste sostanze quando risciacquate arrivano agli scarichi. Essendo non biodegradabili, i siliconi si accumulano ovviamente nell’ambiente.
Zago sono decenni che ci mette in guardia sui siliconi…
Anche se non c’erano dati scientifici in merito, i dermatologi attenti già notavano delle problematiche sulla pelle delle utilizzatrici di prodotti a base di silicone.
Ammesso che nessun cosmetico in commercio è nocivo (perchè i suoi ingredienti rispettano la concentrazione prevista dalla legge), pensate però a quanti prodotti contenenti cyclopentasiloxane utilizzano i parrucchieri…
E quindi, anche alla luce di questo studio scientifico, direi proprio che magari di silicone si possa fare a meno nei cosmetici! Considerando che ci sono molecole meno impattanti nell’ambiente e dermocompatibili con cui potrebbero essere sostituiti, es. il Capryl/Capric trygliceride, un emolliente vegetale. Molte aziende serie e vicine all’eco bio (vero e scientifico), stanno già producendo ottimi prodotti senza siliconi.
Insomma, ben vengano questi studi che spero porteranno ad una modifica delle formulazioni cosmetiche concesse.
Leggete l’inci!!
 
ECOLABEL NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
E’ stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n°13 del 18/01/2016 la legge 221 del 28/12/ 2015 “disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”.
In pratica un obbligo di acquisti verdi e sostenibili per le amministrazioni pubbliche.
Tra i vari punti c’è la’applicazione del metodo di aggiudicazione con valutazione dell’intero ciclo di vita e operatori che posseggono certificazioni ambientali tipo EMAS ed ECOLABEL.
Certo, è un piccolo passo e ci sarebbero alcuni punti da migliorare, ma è un inizio!
Ecco cosa mi ha risposto Zago sul suo forum:
“Brava Sara,
che ne penso io? Come al solito penso che si poteva fare di più ma devo anche motivare questa mia affermazione.
Che la pubblica amministrazione chieda espressamente prodotti EU Ecolabel va bene, anzi benissimo. La motivazione di questa scelta è semplice: siccome di ecolabel se ne vende meno di quanto previsto dagli strateghi della UE, allora se lo vendono a loro stessi (la Pubblica Amministrazione europea) e così i conti tornano.
Che sia una manovra di palazzo, di contabilità europea o che altro non mi interessa minimamente, quello che mi interessa è che si inquinerà un pochino meno.
C’è però un punto che mi trova in disaccordo completamente e cioè la frase che dice: “i prodotti per lavare devono essere ecolabel o equivalenti” cosa significa equivalenti? Di fatto nessuno lo sa ed allora schemi di certificazione importanti come ICEA, Ecocert, BDiH, Nordic Swan eccetera, sono di fatto esclusi. I piccoli fabbricanti non hanno i mezzi finanziari per farsi fare un CAM (Criterio Ambientale Minimo) e quindi anche loro vengono esclusi.
Indovinate chi riesce a portarsi a casa tutto questo lavoro?
Ciao
Fabrizio”
Buona lettura!
 
INTERESSANTE DISCUSSIONE SUGLI OLI ESSENZIALI
Ecco il link ad un post interessante, buona lettura!
(Lo trovate anche pubblicato sul libro di Mammachimica).
DETERGENTI A BASE DI MICRORGANISMI EFFETTIVI
Molti mi hanno scritto per avere informazioni sull’efficacia e l’ecologicità del lavaggio tramite i “microrganismi effettivi” ovvero i detergenti eMC.
Personalmente mi ha sempre lasciato perplessa questo tipo detergenza. Innanzitutto non era mai possibile avere l’inci (la lista completa degli ingredienti) di questi prodotti, spesso perché protetta da brevetto, ma chi li vende dice che sono a base di microorganismi naturalmente presenti nell’ambiente e nel nostro organismo.
Ma allora, se sono sempre presenti, dovremmo essere sempre tutti puliti!
D’altra parte, se invece c’è un brevetto, questo mi fa pensare possa essere un prodotto derivante da biotecnologia. Nulla in contrario verso le biotecnologie, anzi, ritengo siano un’ottima risorsa per l’umanità, ma tutto deve essere sperimentato, per esempio per studiare le possibili ripercussioni sull’ambiente di un “nuovo” microrganismo lavante.
Inoltre mancava la cosa più ovvia per un detersivo: il test di lavaggio, che provi scientificamente la sua efficacia.
Una cosa che utilizzata non serve a nulla e non funziona, anche se non è pericolosa, è comunque una risorsa sprecata e che inquina e basta.
Ed è proprio questo che ha fatto la rivista ALTROCONSUMO, ha testato l’efficacia di lavaggio degli eMC, seguendo le indicazioni di dosaggio del produttore e confrontandolo con quello effettuato con un detersivo tradizionale.
Purtroppo il risultato non è stato buono: gli eMC non mantengono le promesse. Lavare con mezza dose di detersivo e con l’aggiunta di microrganismi significa semplicemente lavare con metà dose di detersivo! Se il bucato era poco sporco e comunque sarebbe bastata mezza dose di qualsiasi detersivo o addirittura solo dell’acqua, non si evidenziava molta differenza tra eMC e detersivo normale. Ma quando lo sporco aumenta e le macchie si fanno importanti, non ci sono paragoni con le performance del detersivo tradizionale.
Quindi il detergente a base di eMC non lava meglio di un normale detersivo.
Non solo, non si risparmia nemmeno, perché lavare con eMC costa quasi il doppio che con il detersivo migliore del test.
Insomma, gli eMC non funzionano: nessuna efficacia, nessun risparmio, nessun vantaggio per il consumatore e nemmeno per l’ambiente (perché magari poi è necessario un lavaggio aggiuntivo!).
Qui l’articolo completo.
Grazie a Fabrizio Zago per il link.
IL BLOG DELLA SOCIETA’ CHIMICA ITALIANA
Vi segnalo questo articolo sulla “Stabilità e stato di conservazione dei cosmetici”
E’ scritto dal Prof. Luigi Campanella, con cui ho fatto la tesi in Chimica alla Sapenza. Lo ricordo sempre con molto affetto, un mito in facoltà! Apprezzavo le sue lezioni e adesso leggo con piacere i suoi articoli. Tranquilli, non c’è bisogno di avere la laurea per apprezzarli, è questo il bello!
Questo pezzo fa parte di una serie di articoli presenti sul sito “Il blog della Società Chimica Italiana”, blog davvero molto interessante e anche divertente.
Copio incollo dalla loro pagina di info “Questo blog è frutto del tentativo di alcuni soci della Società Chimica Italiana di affrontare il problema di un migliore contatto fra il mondo della Chimica e il grande pubblico e anche di facilitare il confronto su temi diversi con gli altri soci e in genere con tutti gli interessati.”
Insomma, non ci sono proprio scuse, leggendo gli articoli vedrete come tutto è chimica!
 
ARTICOLO INTERESSANTE
Vi allego il link di un articolo di Fabrizio Zago, intervistato dalla rivista adnkronos.
Si parla anche di solari, visto che tra poco arriva l’estate…
Buona lettura!
ACQUA OSSIGENATA vs IPOCLORITO DI SODIO
Ho già parlato delle caratteristiche e proprietà dell’acqua ossigenata e della candeggina tradizionale (l’ipoclorito di sodio) nell’articolo «Acqua ossigenata e percarbonato di sodio» e di come sia certamente preferibile l’utilizzo della prima. Però ricevo spesso commenti o domande in merito al potere igienizzante dell’ossigenata e se può con tranquillità sostituire la tanto «amata» candeggina commerciale. Forse è il caso di fare delle ulteriori precisazioni, raccolte tra i preziosi consigli di Fabrizio Zago.
L’ipoclorito di sodio è una molecola ossidante super efficace e poco costosa, che funziona benissimo a freddo per sbiancare e sterminare germi e batteri. Purtroppo però la candeggina non è proprio salutare, sia per contatto sia per inalazione, ed è anche super impattante sull’ambiente. Infatti, quando arriva nelle acque di scarico crea i composti clororganici molto inquinanti, perché molto stabili, pochissimo biodegradabili (e infatti sul flacone di candeggina c’è il simbolo dell’alberello rinsecchito e il pesce morto…).
Se proprio ritenete indispensabile il suo uso, fate attenzione e non esagerate con la dose! In teoria, se venisse annullato tutto il suo potenziale ossidante prima che arrivi ai fiumi e mari, non ci sarebbero grossi problemi. Ma quando facciamo le pulizie mica siamo in laboratorio! Non conosciamo l’effettiva carica batterica che c’è sul pavimento o l’esatta entità della macchia sulla tovaglia e solitamente la maggior parte delle persone tende ad usare sempre più detersivo di quello che sarebbe necessario…
La cosa migliore sarebbe sostituire l’ipoclorito con l’acqua ossigenata a concentrazioni attorno al 7% (26 volumi), per avere una buona garanzia di igiene e che sarebbe la concentrazione della candeggina gentile o delicata in commercio.
A dire il vero ci sono dei ceppi batterici ( i cocchi in particolare) che contengono nella loro membrana una perossidasi e quindi verrebbero nutriti dall’ossigenata invece che essere uccisi! Ma questo avviene a concentrazioni molto molto basse di acqua ossigenata, con le percentuali della candeggina gentile si può stare tranquilli. (Consideriamo anche che un ottimo disinfettante per ferite è proprio l’acqua ossigenata, che ci vende la farmacia ed è «solo» al 3% ovvero 10 volumi).
Quindi, a differenza dell’ipoclorito (che fa piazza pulita di tutto ciò che incontra), la concentrazione dell’acqua ossigenata è fondamentale. Nel caso la si usi a circa 40 volumi, per le muffe sul muro, potete stare tranquilli che grazie al suo potere ossidante elimina muffa, spore (così non si riforma) e lo sbianca pure il muro! Inoltre, l’aggiunta di un po’ di soda solvay (per esempio al bucato in ammollo con candeggina delicata) farà sprigionare tutto l’ossigeno velocemente e bruciare tutto, batteri o virus.
 
FABRIZIO ZAGO È SU REPORT!
Nell’interessantissima puntata di Report del 14 dicembre 2014 si parla di prodotti Bio e di Cosmetici “ecofurbi”.
E chi potevano interpellare per fare un po’ di chiarezza, ma ovviamente il mitico Fabrizio!
Si parla di inci, etichette ingannevoli, test su animali e del nikel. Tutte informazioni che possono trarre in inganno un consumatore non consapevole e che sono invece affrontate da anni nel forum di Zago (e di cui ho fatto qualche articolo qui su Mammachimica.)
C’è anche l’intervento di Barbara Righini (Saicosatispalmi).
Si poteva dare certamente più spazio a Fabrizio, Barbara e i vari argomenti, ma almeno se ne parla e anche in un programma seguitissimo!
Insomma è da vedere!
RAI REPLAY: REPORT 14.12.2014  dal minuto 32.
“NON TESTATO SU ANIMALI”
Come potete leggere in questa pagina, l’IAP (l’istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria), ha reputato la dicitura “non testato su animali” una comunicazione commerciale ingannevole.
Sono anni che Fabrizio Zago ci mette in guardia su questo!
Infatti, come già ampliamene spiegato anche nell’articolo “Test su animali e cosmetici”, tutti i cosmetici non sono testati su animali, quindi riportare questa dicitura (corredata pure da disegni di coniglietti o quant’altro), è come dire che l’acqua è umida…cioè si sottolinea un’ovvietà e non un valore aggiunto di quel prodotto.
Mi sa che si dovrà mettere mano a parecchie etichette…
ECOLABEL IN TV!
Non guardo molto la televisione, ma spesso mi è di «aiuto» con i bimbi in momenti critici della giornata ed è quindi sintonizzata soprattutto su RaiYoYo…E con mia grande sorpresa e soddisfazione, proprio tra le moltissime pubblicità per bambini (a volte piuttosto discutibili) ho visto la pubblicità dei prodotti Salvambiente Emulsio con marchio Ecolabel! Sono delle ricariche concentrate di detersivo pavimenti, sgrassatore e vetri. Non ho ancora provato questi prodotti, non è il mio intento proporli o altro, ci mancherebbe! Anche ai discount si trovano gli Ecolabel. Ma non avevo mai visto la pubblicità del fiorellino europeo prima d’ora!
Certamente il marchio Ecolabel è una garanzia e se comincia a comparire sulle reti Rai ritengo sia una buona notizia per l’ambiente e per tutti.
 
COMPATIBILITA’ SOSTANZE E MATERIALI
Vi propongo lista fatta da Fabrizio Zago ed altri utenti del suo forum.
Vengono indicate le sostanze che possono essere usate per le pulizie, senza fare danni, sulle superfici più comuni della casa.
Ecco la lista (ovviamente sostituire l’aceto con il citrico è sempre la cosa migliore…)
ACCIAIO
SÌ limone/citrico, bicarbonato
NO Aceto
AGGLOMERATO DI QUARZO (piani cucina/bagno)
SÌ alcool
NO aceto, citrico o altro acido
ALLUMINIO
SÌ bicarbonato, alcol
NO soda solvay
NB: non mettere in lavastoviglie
CERAMICA (sanitari)
SÌ aceto, bicarbonato (fare una pasta con detersivo piatti e bicarbonato per ottenere una crema simil-cif), percarbonato (pappetta per pulire le fughe, da lasciar agire x tutta la notte)
NO non vedo nulla che non vada bene per i sanitari
CORIAN E CRISTALPLAN (è un materiale che in teoria non è poroso ma non so di cosa è fatto!) siccome non lo so neppure io non dico nulla

NO
FERRO ZINCATO
SÌ Alcool, bicarbonato
NO citrico, aceto
GHISA SMALTATA
SÌ Va bene tutto
NO
NB: non mettere in lavastoviglie
GRES PORCELLANATO (piastrelle)
SÌ alcool, acido citrico per togliere il calcare
NO detersivi concentrati, lasciano un sacco di aloni
LEGNO LACCATO (mobili, serramenti)
SÌ marsiglia
NO soda solvay, bicarbonato
LEGNO VERNICIATO (mobili)
SÌ Acqua distillata con un cucchiaino di lavapiatti ecologico.
NO soda solvay, bicarbonato
MARMO
SÌ candeggina, marsiglia, bicarbonato
NO aceto, limone/citrico
PARQUET OLIATO
SÌ sapone di marsiglia
NO ammoniaca, candeggina, aceto, soda solvay
PARQUET VERNICIATO
SÌ vedi legno verniciato
NO ammoniaca, soda solvay, bicarbonato
PIASTRELLE IN CERAMICA
SÌ aceto, alcol, soda (fare una pasta soda+acqua per le fughe)
NO
RAME
SÌ sale, aceto, acido citrico (max 2-3%)
NO soda
VETRO E SPECCHI
SÌ aceto, alcol
NO soda, bicarbonato
NB: attenzioni alle parti in legno degli infissi/specchi
VETRO ACIDATO/SATINATO (si tratta come il vetro normale??) sì

NO
VETRORESINA (vasche, docce)
SÌ come i vetri
NO soda solvay
ECOFUTURO, FESTIVAL DELLE ECOTECNOLOGIE E DELL’AUTOCOSTRUZIONE: dal 26 luglio al 2 agosto ad Alcatraz, Gubbio.
Il festival si avvicina e si fa sempre più interessante!
Per tutte le informzioni su cos’è il festival, chi parteciperà, come vederlo (via web, radio, TV, oppure dal vivo), il programma della settimana ecco il link: ECOFUTURO  (cliccate e scorrete la pagina).
Vi aspetto!!!
ECOFUTURO, FESTIVAL DELLE ECOTECNOLOGIE E DELL’AUTOCOSTRUZIONE: dal 26 luglio al 2 agosto ad Alcatraz.
Jacopo Fo sta organizzando una grande festa per far conoscere le potenzialità delle tecnologie e dell’economia alternativa: case ecologiche, energie alternative, autoproduzione, risparmio energetico, ecc. Insomma “c’è un popolo che costruisce con le mani un mondo migliore”, ed è importante farlo sapere e condividere queste informazioni!
Ci saranno interventi e conferenze di molti esperti del settore ed è proprio un grande piacere informarvi della partecipazione del mitico Fabrizio Zago, che ha accettato, subito e con grande disponibilità, il mio invito al festival. Terra’ una conferenza domenica 27 luglio, dal titolo che è già tutto un programma “vuoi essere aquila o tacchino? (quanto ci avvelenano le sostanze con cui veniamo in contatto tutti i giorni…).
Anche io parteciperò!  Jacopo mi ha chiesto di fare dei mini  interventi/laboratori sulle meraviglie della chimica applicata al quotidiano. È quindi per me un grande onore partecipare e dare il mio piccolo contributo all’evento con le “ecopillole di Mammachimica”!
Potrete assistere di persona alle varie conferenze e laboratori, recandovi ad Alcatraz, vicino Gubbio, oppure seguire tutto via web.
Ecco tutti i link per avere info sul festival:
EcoFuturo, il festival delle Ecotecnologie e dell’Autocostruzione
Chi parteciperà
Il programma dell’evento
 
UN SALUTO ALLA DOTT.SSA RICCARDA SERRI
Con dispiacere vi informo che ci ha lasciati la dott. ssa Serri, presidente di Skineco, “Ricky” sul forum di Fabrizio Zago.
Mi unisco alle moltissime persone che l’anno seguita, stimata e hanno imparato tanto da lei, per ringraziarla un’ ultima volta.
FABBRICA GRECA VIOME
Vi segnalo un’interessante iniziativa dei lavoratori di una fabbrica che produce detergenti in Grecia, abbandonati dal loro datore di lavoro. Si sono rimboccati le maniche ed hanno deciso di continuare la produzione autogestendosi.
Inoltre, per risolvere alcuni problemi tecnici e dare anche una svolta eco ai loro prodotti, hanno chiesto aiuto a Fabrizio Zago, un vero esperto in materia, che non si è sottratto dal dare il suo contributo (volontario e gratuito) per mettere a punto un nuovo detergente della nuova linea.
Complimenti ai lavoratori e a Fabrizio!

Per info aggiuntive sulla fabbrica c’è il sito web “Vio.Me” e il post di Fabrizio “Una buona azione” :

“Ciao a tutti,
volevo condividere con voi un’esperienza singolare.
In Grecia c’è una fabbrica occupata che produce detergenti. Potete trovare tutte le informazioni che volete a questo indirizzo internet: http://www.viome.org/p/italiano.html
Siccome c’è qualche problema tecnico hanno pensato bene di rivolgersi a me. Io ho, ovviamente, aderito con entusiasmo alla loro iniziativa e l’altro giorno, via Skype, abbiamo realizzato il primo detergente della nuova gamma di prodotti che producono e vendono.
Come vi immaginate si tratta di un servizio assolutamente volontario e quindi completamente gratuito che svolgo a loro favore. Insomma una mano la si può dare a chi è in difficoltà o no? Io ho deciso di darla e di dirvelo.
Ciao
Fabrizio”

SALVIETTE RINFRESCANTI FERROVIE DELLO STATO
La dott.ssa Serri, dermatologa, ci ha reso partecipi dell’inci delle suddette salviette in questo post.
Veramente un bel gruppetto di brutte sostanze che non vorrei più trovare in nessun cosmetico:
aqua,imidazolidinyl urea,parfum,PEG-40 hydrogenated castor oil,propylene glycol,METHYLCHLOROISOTHIAZOLINONE,METHYLISOTHIAZOLINONE, disodium EDTA,Magnesium nitrate,Magnesium chloride,hexyl cinnamal,linalool,limonene,citronellol
 
OLI ESSENZIALI
Gli o.e. sono oli profumati derivanti da piante, fiori o frutti. Vengono ottenuti tramite l’estrazione o la distillazione di enormi quantità di pianta (da cui deriva anche il loro prezzo elevato).
Oltre a profumare, hanno molteplici proprietà: antibatteriche, analgesiche, tonificanti, cicatrizzanti, ecc. ecc. che dipendono dal principio attivo in essi contenuto. Vengono quindi usati in cosmetica, in aroma terapia e anche per uso interno.
Però, nonostante siano “naturali” non significa che sono “innocui” (anche l’arsenico è naturale!).
Anzi, proprio perché al loro interno ci sono sostanze chimiche molto attive e concentrate, sono potenzialmente tossici, alcuni sono irritanti, altri fototossici.
Quindi vanno usati con molta attenzione e solo nelle dosi consigliate. Non si può “improvvisare” e metterne un numero di gocce “a caso”. Non vanno mai utilizzati puri sulla pelle e alcuni sono assolutamente da evitare in gravidanza e sui bambini (da cui vanno comunque tenuti alla larga perché alcuni o.e. potrebbero essere anche letali se ingeriti).
Se sono puri e non dispersi in una fase alcolica, non si sciolgono in acqua, perché appunto sono oli, ma galleggeranno sulla superficie.
Quindi non ha senso aggiungerli, per es., al detersivo per la lavatrice fai da te e pensare che poi profumerà il bucato. In questo modo sprecheremo l’olio essenziale per due motivi: al primo prelievo di detersivo verseremo tutte le gocce insieme; inoltre queste gocce non si attaccheranno ai tessuti, perché non hanno i fissativi del profumo artificiale come nel detersivo tradizionale! Un buon suggerimento per profumare la biancheria con gli o.e. è di metterne qualche goccia su di un pezzettino di carta da lasciare poi nei cassetti.
Non sono esperta di oli essenziali e non ne faccio uso attualmente. Ma potrete trovare informazioni interessanti nei seguenti siti (non solo su come usarli ma anche come “scoprire” se sono davvero puri e naturali e non sono stati soggetti a sofisticazioni, ahimè molto frequenti):
www.infoerbe.it  di Marco Valussi, esperto e consulente della parte “botanica” del Biodizionario
post sul  forum di Lola
post sul forum di Saicosatispalmi
AGGIORNAMENTO SUGLI OLI ESSENZIALI
Vi invito a leggere questo interessante articolo di Fabrizio Zago: alcuni oli essenziali è meglio non usarli proprio più e le sostanze allergizzanti sono diventate 25 anziché 26, perché una è stata proprio bandita dai profumi (la HYDROXYISOHEXYL 3-CYCLOHEXENE CARBOXALDEHYDE).
 
IL FENOSSIETANOLO
Il fenossietanolo è un conservante usato nei prodotti cosmetici, anche in quelli per bambini.
Il suo nome nella lista degli ingredienti (INCI) è Phenoxyethanol.
E’ una molecola di derivazione completamente sintetica (cioè prodotta in laboratorio) ma discreta dal punto di vista ambientale. Non è tra i peggiori conservanti in circolazione (anzi), ma già da qualche anno è oggetto di molte discussioni riguardo alla sua pericolosità. Certamente non potrà essere una molecola tanto “innocua”, perché il suo lavoro è appunto quello di uccidere i microorganismi (ogni crema o detergente a base di acqua marcirebbe e diventerebbe un ricettacolo di batteri, che poi ci spalmeremo addosso, se non ci fossero conservanti al loro interno!).
Attualmente, in alcuni paesi europei, questa sostanza è stata bandita. Il problema che gli si contesta è la possibile presenza di diossano cancerogeno, che si può formare durante la sua produzione. Stesso problema evocato per lo SLES e che ha scatenato le medesime campagne allarmanti.
Però, nonostante se ne parli su riviste e su siti web, al momento non ci sono dati scientifici o pubblicazioni in merito da controllare.
E’ vero che è molto frequente la scoperta di effetti negativi dovuti a conservanti ritenuti “perfetti”, vedi l’accoppiata sorbato/benzoato, che in alcune persone causa forti irritazioni.
Ed è anche vero che spesso si punta il dito su di una molecola, per nascondere qualcosa di peggio. (Vi è mai capitato di leggere in etichetta “senza” questo e quest’altro e poi trovarvi in inci il cessore di formaldeide cancerogena? A me si…).
Quindi, secondo me la parola d’ordine è VIGILARE, come sempre….
Se avrò aggiornamenti scientifici li poserò.
Magari cercherei comunque di evitare quelle creme che lo contengono e sono destinate a bimbi sotto i 3 anni.
AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SU METHYLISOTHIASOLINONE E COCAMIDE DEA
Vi segnalo 2 post interessanti sul vecchio forum Biodizionario: cosmetici e prodotti biodegradabili.
Il primo è della dottoressa Riccarda Serri (Riky), dermatologa, del 10 luglio 2013, in cui si parla di conservanti allergenizzanti a seguito di recenti studi effettuati: “The American Academy of Dermatology is alerting its dermatologists to methylisothiasolinone. Alone or in combination with methylcholoroisothiasolinone, the preservative “can be found in some face creams, mascaras, shampoos, body washes and even wet wipes.” Unfortunately, the AAD is “calling it the contact allergen of the year because it’s causing skin rashes at an increasing rate.” Some people who use products containing the substance are ending up with contact dermatitis as a result of an allergic reaction.”.
Il secondo post è del 25 luglio 2013, da parte di Fabrizio Zago e relativo ad una sostanza spesso presente nei detergenti, la Cocamide DEA:”Da quando esiste questo forum e da quando esiste il Biodizionario abbiamo sempre sostenuto che la Cocamide DEA doveva essere considerata sostanza a doppio pallino rosso.
Oltre a noi, adesso e con 13 anni di ritardo, anche altri enti importanti sta arrivando alle stesse conclusioni: “California’s Office of Environmental Health Hazard Assessment (OEHHA) has listed Cocamide DEA (CAS No. 68603-42-9) on Proposition 65.”.
Le sostanze citate sono appunto considerate da tempo poco adatte alla formulazione cosmetica e quindi, se presenti nell’inci, mi fanno scartare il prodotto. Ma la pubblicazione di articoli scientifici in merito non fa altro che confermare la preziosità del Biodizionario e la competenza e lungimiranza del suo creatore, il chimico Fabrizio Zago.
 
AVVERTENZE DI UN AMMORBIDENTE TRADIZIONALE
A proposito di profumi e sostanze strane che ci sono nei detersivi tradizionali, mi sono imbattuta in questo prodotto che mi è arrivato per posta come pubblicità.
È il campioncino di un nuovo ammorbidente, già super pubblicizzato.
Premetto che non ho per casa ammorbidenti da secoli proprio perché non voglio residui sul bucato, ma l’etichetta mi ha lasciato comunque a bocca aperta!
Dunque, tra le varie cose è scritto:
“Contiene tetramethyl acetyloctahydronaphthalenes. Può provocare una reazione allergica.
Non usare mai il prodotto direttamente sulla biancheria, non travasare mai in bottiglie per alimenti.
ATTENZIONE: gli ammorbidenti liquidi possono aumentare l’infiammabilità dei tessuti, usare più prodotto di quanto consigliato può aumentare questo effetto.
EVITARE di usare il prodotto in questi casi: sui pigiami dei bambini, sui capi etichettati come non infiammabili, sui capi in fibre soffici (come lana, velluto, ciniglia e spugna)”… praticamenete su nulla!
Ma con che coraggio lo vendono e con che coraggio lo comprano?

90 commenti su “In pillole

  1. Qualcuno sa dirmi se posso grattuggiare saponette tipo Dove ecc come antischiuma nei detersivi per lavatrice? Grazie

    1. il sapone “dove” mi sembra di ricordare che non sia un sale sodico, quindi non funzionerebbe. Le saponette normali, con appunto in inci un sale sodico, tipo sodium tallowate, sodium olivate, ecc, vanno bene.
      Ciao Sara

  2. Ciao mamma chim, ho cercato sul tuo blog info sul sapone d’aleppo ma non trovo, eppure mi pareva di aver letto qualcosa qui da te. Mi aiuti? Grazie blog ormai biblico x me

  3. Ciao Sara,
    ti devo disturbare nuovamente purtroppo per te 🙂
    Ho letto per la lana quel che bisogna fare, soprattutto quel che NON bisogna fare, ma ho un capo in lana bianca che nonostante il lavasecco mi è ritornato con un paio di macchie (con tanto di biglietto in cui appunto chiarivano che alcune macchie non sono riusciti a toglierle).
    Una macchia rosa (color alcool per capirsi) e un altro alone vicino giallino leggero. Ora, non so nemmeno se quelle macchie fossero già prima sul capo, visto che leggendo il cartoncino sono proprio andato a cercarle e sono in un punto non molto visibile sulla manica.
    Ho letto come bisognerebbe lavare la lana, ma se volessi proprio mirare a togliere quelle due macchie secondo te come si potrebbe fare?! Pensavo di una breve immersione in ossigenata a 30/40 vol. per un’oretta o in candeggina delicata, ma vorrei capire se posso intervenire facendo reagire bene l’H2O2 con qualche prodotto in modo da pretratare in qualche modo la macchie miratamente. Ovviamente NO! a soda e percarbonato, No! a tensioattivi non-ionici… Potrei provare con shampoo o balsamo anche? Aiuterebbero l’ossigenata?
    Spero di aver chiarito il mio problema 🙂
    Intanto ti ringrazio per la pazienza!
    Alex

    1. Se non le ha tolte la tintoria dubito che riuscirai.. Ma cmq puoi provare con la candeggina delicata.
      Ciao Sara

    1. Ne ho già parlato tante volte, sia nei commenti che nelle interviste. Ti consiglio di leggerti l’intervista che mi ha fatto Dress ecode.
      Ciao Sara

  4. Ciao Mammachimica, approfitto delle tue conoscenze chimiche per chiederti un parere: sono andata a vivere da poco in un paese in cui l’acqua è molto dura, consigliata un po’ da tutti, ho fatto mettere un apparecchio addolcitore. Mi è avanzato un barattolo nuovo di polifosfati dalla vecchia casa, quella polvere che si mette nel filtro della caldaia, che con l’addolcitore non serve più. Per non buttarlo come lo potrei utilizzare? Io ho pensato in aggiunta al detersivo, al posto del solito calgon. In rete ho visto che quest’ultimo è un tripolifosfato di sodio, il termine è simile, però non so se sia la stessa cosa….

    1. Si è vero, potrebbero essere usati come sequestranti nei detersivi. Ma non saprei il dosaggio. Prova a scrivere questo quesito sul fotum di Zago, sicuramente ti darà indicazioni migliori.
      Ciao Sara

  5. Ciao mammachimica, ho letto \”en passant\” qualcosa sui prodotti per la pulizia e detersivi che contengono profumanti, non ho molto tempo per leggere tutto molto approfondito, ti volevo solo chiedere una cosa al volo: questo discorso dei profumanti vale anche per i normali profumi che sono in commercio, quelli, per intenderci, che producono gli stilisti famosi? Io parecchio tempo fa provai alcuni profumi bio, quelli della fitocose, però non mi ci sono trovata bene ed ho ripreso ad usare quelli soliti delle profumerie. Scusa l\’ignoranza, ma sono proprio nocivi, oppure possono dare allergia a soggetti predisposti? Grazie mille.

    1. Ciao Marisol,
      Si il problema della profumazione riguarda anche gli eau de toilette.
      Ovviamente contengono gli allergeni del profumo (a cui uno potrebbe non essere allergico, ma potrebbe anche venir sensibilizzato in seguito), ma la cosa importante da sapere è che sotto la scritta purfam o fragrance, ci può essere nascosta qualsiasi sostanza…E’ chiaro che le composizioni dei profumi sono segrete ma così non sappiano cosa c’è effettivamente dentro (non solo allergeni, ma anche conservanti o altro).
      La petizione che ho indicato non si riferisce ai profumi che uno si spruzza addosso, perché ovviamente quella è una scelta, ma al fatto che non vengano usati in ambienti pubblici obbligando tutti a respirarli. E comunque il consumatore deve essere informato che sei hai le lenzuola che profumano per una settimana perché lavate con l’ammorbidente super profumato, bene non ti fa…insomma, se hai tempo dai una letta a tutto l’articolo e scoprirai cosa interessanti.
      Personalmente non ho mai troppo approfondito l’inci dei profumi, io non li sopporto, mi fanno venire la nausea dopo un po’, anche se li mette uno vicino a me. Sento l’odore di ammorbidente anche nei vestiti che indossano gli altri…insomma sono un caso patologico..
      Però la buona notizia per chi usa profumi è che Zago ha trovato delle molecole profumanti sintetiche non dannose per l’uomo e anche compatibili con l’ambiente. Si perché quelle naturali (gli oli essenziali per esempio) sono pure loro inquinanti e chi più o chi meno, pericolose per l’uomo. A breve ci sarà una lista di oe banditi.
      Ciao Sara

  6. ciao! Giusto ieri ti chiedevo come lavare le verdure in gravidanza, ed ecco la risposta! Prendo nota. Poi leggo che l\’aceto non va bene per l\’acciaio.. Io avevo letto da qualche parte che andava molto bene e infatti lo uso sempre con ottimi risultati. Avevo provato anche col citrico ma mi lasciava degli aloni, forse sbagliavo diluizione? Grazie

    1. Sul web ci sono tante info non basate su evidenze scientifiche…
      Il citrico lascia aloni e appiccica se non lo risciacqui.
      Ciao Sara

  7. Ciao Mammachimica, ho un dubbio sulla preparazione dell’acido citrico da mettere nella vaschetta del brillantante. Poichè uso poco la lavastoviglie e la soluzione al 20% dell’acido citrico dura un mesetto, stavo cercando di diminuire le dosi. Tu scrivi 200 g di acido citrico in 800 g di acqua. Io vorrei usare solo 25 gr. di citrico, quindi proporzionalmente dovrei mettere 83 gr. di acqua. Tuttavia, dei due dosatori di liquidi che ho in casa, uno si esprime in cl. e l’altro in ml. Mi potresti dire gentilmente per 25 gr. di citrico quanti cl oppure ml di acqua devo utilizzare? Grazie

    1. Guarda, la cosa più facile è usare la bilancia. Pesi tutto dentro un bicchiere. Cmq, se vuoi preparare 100ml o 100g di una soluzione di acido citrico al 20% devi mettere 20g di citrico e 80g o 80 ml di acqua.
      Ciao
      Sara

  8. Ciao, è la prima volta che ti scrivo, mi sto cimentando da poco con i detersivi fai da te. Non sono ancora riuscita a sbiancare le magliette bianche da lavoro di mio marito. Mi sono sempre rimaste con grandi chiazze gialle. Ieri ho provato a pretrattarle con sodio citrato liquido stabilizzato con soda Solvay e le ho lavate aggiungendo per carbonato, ovviamente a 60°….ma niente. In cosa sbaglio?

    1. Ciao e benvenuta!
      Ma per sbiancare ci vuole l’acqua ossigenata (nello spruzzino igienizzante e sbiancante) o il percarbonato…dove hai letto che serve sodio citrato liquido stabilizzato con Solvay? Non ha senso questo preparato…
      Credo debba leggerti meglio gli articoli…
      Ciao Sara

  9. Ciao Mammachimica,

    due domande:
    ma il Benzalconio Cloruro (del talco anti-formiche) non e’ il principio attivo di un famoso disinfettante che si compra in farmacia?

    Come posso far tornare bianchi degli asciugamani “rosati” da una lavatrice sbagliata con una tovaglia rossa? Un bell’ammollo con Ace gentile (quella a base di acqua ossigenata) potrebbe andare bene? In acqua fredda o calda? E quante ore posso lasciarli?

    1. Ciao Annalisa,
      si il benzalconio può essere presente in molti disinfettanti.
      Puoi provare con la candeggina gentile, dovresti prima sciogliere un po’ di soda solvay in acqua calda, poi metterci la candeggina delicata e lascirci in ammollo gli ascigamani anche tutta la notte.
      Però è difficile togliere i coloranti dei tessuti.
      Potresti usare un reattivo specifico, l’IDROSOLFITO DI SODIO.
      Ti riporto il consiglio di Zago (chimico industriale esperto di detergenza): “l’idrosolfito è una sostanza in grado di decolorare qualsiasi cosa, anche i vini in cui è usato di frequente. Lo trovi presso i consorzi agrari o negozi che vendono prodotti per il vino. Però è una sostanza inquinante quindi devi promettere che dopo averlo usato tieni l’acqua di lavaggio lì per una settimana, la sostanza si decompone e la puoi gettare. Prima no!”
      ciao Sara

  10. Salve Sara, ringraziandoti della tua disponibilità ti chiedo cosa ne pensi sul lavare la verdura con l’argilla, dicono che assorbe i veleni. Sarebbe fantastico. Ma come faccio a saperlo? grazie

    1. Guarda, ne parlava proprio Zago tempo fa sul forum.
      A parte che non ci sono prove sul fatto che assorba i pesticidi, c’è anche il rischio che otturi gli scarichi perchè è insolubile in acqua!

      1. Magari in giorno qualcuno farà dei test e mi auguro che possa essere efficace questo procedimento. Grazie ancora

  11. Ciao mammachimica, ho una domanda, anzi due .
    Mi sono imbattuta su una ricetta per tabs x lavastoviglie. Ci vanno citrato di sodio, carbonato di sodio, percarbonato di sodio e un cucchiaio di det x piatti eco.
    Innanzitutto il carbonato di sodio sarebbe la soda solvay?
    E poi secondo te potrebbe funzionare una ricetta del genere? Mi sembra quasi troppo facile
    Grazie

    1. Si il carbonato di sodio è soda solvay.
      La ricetta funziona perchè ha tutto quello che serve: citrato come sequestrante, solvay che disgrega il grasso, percarbonato che igienizza e detersivo piatti (il tensioattivo) che lava. Occhio a non esagerare con quest’ultimo per non fare troppa schiuma.
      Ciao Sara

  12. Ciao, non riesco più a trovare la formula per disgorgare i lavelli, ho provato diverse parole con la funzione cerca : “disgorgatore lavandini” lavelli, sturare, ecc. Ma non mi dà niente…..

      1. Grazie! Volevo confrontare le tue quantità con quelle scritte da Fabrizio in un post. Lui diceva di provare inizialmente, per vedere se funziona, 75 gr. bicarbonato e 75 gr citrico. Sul mezzo bicchiere di bicarbonato da te suggerito, le quantità coincidono. Ma sulla quantità di acido citrico c\’è molto divario. Ma forse ricordo male io, perchè ora non ritrovo più il post dove l\’avevo letto…

        1. Ma guarda, ho scritto quello che una volta avevo fatto io con il mio lavandino intasato! fai delle prove e vedi come ti trovi!
          ciao Sara

      2. Non riesco a contattarti su “contatti”. La domanda è questa: come consideri le borracce di plastica (sia quelle morbide che quelle più rigide inPP) per bimbi e adulti per bere acqua a temperatura ambiente e soprattutto qual è il metodo migliore per pulirle tenendo sufficientemente bassa la carica microbica (in rete c’è chi dice che basta l’acqua e chi rende necessaria l’amuchina). Grazie!

        1. Ciao Silvia,
          non so di cosa siano fatte quelle morbide..comunque se sono in poloproprilene alimentare non ci sono problemi.
          Per pulirle la cosa migliore è lo spruzzino igienizzante, a base di acqua ossigenata (trovi la ricetta sul fai da te) soprattutto la parte del beccuccio, che con tutte quelle scanalature potrebbe formare la muffa. Oppure con il percarbonato di sodio.
          L’amuchina è ipoclorito di sodio, la comune candeggina, non certo molto salutare…(puoi leggere altre info proprio qui nelle pillole).
          Ciao Sara

          1. Grazie mille! Quelle \”morbide\” sono le borracce col beccuccio della tupperware. C\’è la scritta PP sulla base staccabile, che può essere usata anche come bicchiere, che è di una plastica più rigida rispetto al corpo della borraccia. Il corpo della borraccia è più \”comprimibile\” e su di esso non ho trovato simboli che identifichino il tipo di plastica. Le avevo sanificate con l\’Amichina seguendo le istruzioni come per \”biberon e stoviglie per la prima infanzia\”…ma nonostante diversi risciacqui ed esposizioni all\’aria, fatica a passare l\’odore di ipoclorito di sodio…mi sono sempre chiesta se la presenza di odore è un segno della presenza di un residuo della sostanza, anche se in piccola quantità… Grazie per le risposte ed in generale per il sito che è molto interessante.

            1. Per la puzza di ipocolorito prova con una soluzione di acido citrico lasciata all’ interno della borraccia per una notte e poi risciacqua.
              Un ulteriore vantaggio dell’ossigenata è che è inodore!
              Ciao Sara

  13. Ciao mammachimica, avendo in questo periodo un po’ di tempo, sono riuscita finalmente a smaltire l’enorme quantità di informazioni che si trovano in questo tuo bellissimo blog. Tutte utilissime! Volevo chiederti, ora che ho messo “a paro”, se c’è un modo per sapere quotidianamente, se ci sono nuove domande delle utenti, oppure bisogna ogni volta cliccare sui vari argomenti del blog? In altre parole, c’è una funzione simile a quella di promiseland in cui è possibile che i nuovi post vengano notificati via mail? Grazie

    1. No, mi dispiace, non è possibile questo. Magari vedo se posso inserirlo…
      Il fatto èp che questo non è un forum, è più un sito di consultazione. Se metto nuovi articoli (come oggi) compare come primo della lista e di solito aggiorno le pillole una volta al mese (o meno, e infatti cambia il nome del mese).
      Ciao Sara

      1. Si, infatti, il tuo nuovo inserimento nella sezione \”Articoli\” (allergeni e profumi, molto interessante), l\’ho visto subito, basta cliccarci sopra ogni tanto per vedere se ci sono aggiornamenti. Anche la sezione \”pillole\”, si vede agevolmente se ci sono aggionamenti. Considera tuttavia che anche le risposte che dai a noi tutte, oltre ad essere molto interessanti , ci permettono di imparare ed approfondire sempre più il mondo \”bio\”. Tuttavia, cliccare periodicamente sulle numerose voci che compongono la sezione \”fai da te\” per leggere eventuali domande e risposte, richiede troppo tempo che nessuna di noi ha. Sarebbe bello se tu riuscissi a trovare un modo affinchè -aprendo il blog- si vedano subito le nuove risposte…..Grazie sempre per tutto il lavoro che fai per noi!

      2. Ciao Sara,
        anch’io ogni tanto mi faccio un “giretto” per vedere se ci sono novità, o nuove domande e nuove risposte. Mi piace molto questo sito, è già un pò che uso le tue ricette, che sperimento….
        Ho il pavimento di marmo, volevo provare a pulirlo con le sostanze che ci sono sopra elencate ma non so la giusta proporzione, potresti aiutarmi?
        Grazie per la tua disponibilità.
        Saluti Sandra

        1. Ciao Sandra,
          In realtà quella è una lista di compatibilità, perchè appunto se leggi il sito ormai sai che il bicarbonato da solo non lava un tubo…
          Quindi per lavare il marmo puoi usare un buon detersivo per pavimenti o se hai bisogno di qualcosa di più sgrassante, utilizzare uno sgrassatore. Oppure fare il simil cif (la pappetta fatta con detersivo piatti e bicarbonato oppure marsiglia e bicarbonato) ed andare di olio di gomito!
          Le dosi pero’ devi trovarle tu, dipendono appunto dallo sporco.
          Fabrizio Zago consigliava, come protettore del marmo, di utilizzare l’olio di lino, lo nutre e fa brillare.
          Ciao Sara

  14. Approfitto anche io della tua gentilezza,e soprattutto del tua conoscenza!!
    Diciamo che come casalinga sono parecchio scarsa, ed i problemi maggiori li ho decisamente col bucato.. In particolare,con gli odori: pretratto, ammollo e passo in lavatrice,ma l’odore di sudore dalle magliette del mio compagno,e la puzza di pipì sui capi dei bambini,non vogliono sapere di andarsene.. Consigli?

    1. Per la puzza sui panni lo spruzzino igienizzante e smacchiatore è veramente efficace. Ti consiglio di provarlo! Trovi la ricetta nel fai da te.
      Ciao Sara

  15. Cara Mammachimica, piano piano sto leggendo tutto il tuo blog per imparare questo mondo bio a me sconosciuto fino a poco tempo fa. Ho “riesumato” una confezione di Soda Solvay che avevo nuova in fondo all’armadietto dei detersivi. Siccome però la soda era diventata un unico blocco, ho proceduto a rompere la confezione di cartone, ho versato il blocco in un recipiente e l’ho preso a “picconate”. In questo modo, bene o male, il blocco di soda l’ho fatto a ritornare a polvere sciolta. Mi è però sorto un dubbio, il fatto che era diventata un blocco perchè aveva preso umidità, gli ha fatto perdere le sue capacità? In altre parole: posso utilizzarla, oppure oramai ha perso efficacia? Con l’occasione, per favore, mi puoi ricordare, oltre ad aggiungerla in fase di lavaggio in lavatrice al mio detersivo bio (acquistato) , dove posso utilizzarla ancora? Tieni conto però che io non spignatto per niente (e non voglio neanche cominciare), quindi mi dovresti gentilmente consigliare l’utilizzo della soda in aggiunta a prodotti già pronti, (o da sola) e non come ingrediente per lo spignatto. Sul tuo blog mi sembra di ricordare che può utilizzarsi come componente per togliere la muffa, e poi? Che altro? Non ho visto una sezione apposta sulla soda. Con la funzione cerca ho digitato “carbonato di sodio” ma ho trovato poco sul suo utilizzo. Grata per quanto mi vorrai dire, un caro saluto da Marisol.

    1. Tranquilla,non ha perso effiacia.
      La puoi usare anche per potenziare il detersivo piatti e creare così un super sgrassatore (se vai nel fai da te vedrai che i miei “spignatti” sono proprio banali…).
      Per la muffa serve l’acqua ossigenata, ma se prima ci passi un po’ di solvay, allora si sprigionerà per bene tutto l’ossigeno igienizzante.
      Ciao Sara

  16. Ciao Mammachimica, mi sono imbattuta per caso nel tuo blog e l’ho trovato utilissimissimissimo, grazie!!! Sto cominciando ad autoprodurmi diverse cose, tra cui la candeggina delicata. L’ultima volta ho acquistato una tanica da 5 litri di acqua ossigenata a 130 volumi, ma pur conservandola al fresco come mi era stato raccomandato (la tengo in balcone, più fresco di così..!) dopo un po’ si è gonfiata la tanica. Atroce dubbio: devo dedurne che ha liberato l’ossigeno ed è diventata semplice acqua fresca o posso utilizzarla come prima perché mantiene la stessa concentrazione?

    1. Ciao Simona,
      Oltre a conservarla al fresco doveva stare al buio..di solito è quella già diluita che si gonfia se non ben stabilizzata. Purtroppo non so come verificare a che concentrazione sia arrivata adesso.
      Ma non credo sia diventata acqua fresca, la 130 volumi significa che può espandersi fino a 130 volte il suo volume…e non credo sia il tuo caso.
      Magari prova a fare la solita diluizione della.candeggiaa delicata e vedi se «frizzica» come prima su di una macchia o altro.
      Mi dispiace ma non ho altre soluzioni, se le trovo le posterò.
      Ciao Sara

      1. Ma porcaccia la miseria, non mi avevano specificato anche il buio..! Grazie infinite per la velocissima risposta, intanto provvedo a ficcare l’acqua ossigenata rimanente in garage…

  17. Salve Sara,
    Mi sto procurando tutti gli ingredienti che consigli per i detergenti da bucato. sono al percarbonato e, prima di avventurarmi per lo shopping online o procurarmi lo sbiancante ikea, sto perlustrandomi attorno. All’Eurospin vendono il Dexal sbiancante 1kg a 2,30€ contenente:
    sodium carbonate peroxide
    Sodium sulfate
    Silica
    Fatty alcohol polyglycol ethers
    Parfum
    (Composizione reperita su internet)
    Può andar bene come percarbonato?

    1. Non conosco l’impatto ambientale del fatty alcool, ma dovrebbe andare bene come percarbonato, però non ha il taed e quindi si attiva a temperature superiori ai 50 gradi.
      Ciao Sara

  18. Salve Sara e grazie per i tuoi consigli. Leggevo che i foglietti acchiappacolore funzionano come cariche elettrostatiche attirando i colori a sè, pertanto usarlo o no sarebbe indifferente. A dire il vero io li utilizzo quotidianamente nel mio bucato ma é anche vero che cercò di non mescolare i colori rossi con i bianchi ad esempio. Ti mando questo link
    http://lifehacker.com/5937196/make-your-own-reusable-color-catching-laundry-sheets
    che ti spiega come farseli da se con la soda solvay. Ha senso? ( da un punto di vista chimico intendo.)
    Molte grazie e complimenti
    Samantha

    1. Ciao Samantha,
      Si, sui foglietti ci sono delle sostanze che assorbono maggiormente il colore disperso nell’acqua del bucato, rispetto agli altri tessuti, e quindi vedendo come si sono colorati i foglietti si potrebbe presumere che abbiano salvato gli altri vestiti. In realtà quel colore disperso non si sarebbe mai fissato sugli altri abiti…quindi sono assolutamente inutili e fanno solo spendere soldi..(devo fare un post sulle prove di Fabrizio Zago). Non so se la Solvay abbia quella proprietà, però, appurato che per mantenere brillanti i colori dei capi colorati è preferibile lavare a basse temperature (quindi separare bianchi e colorati), forse sarebbero superflui pure quelli…
      Provo ad indagare.
      Sara

        1. E’ vero! non si sa mai dove metterli!
          Io ho risolto lavandoli a freddo, quindi solitamente con gli altri colorati.
          Ciao Sara

  19. Ciao Mammachimica, ti leggo da molto tempo e sei per me una fonte inesauribile di conoscenza bio! Ti volevo chiedere una cosa sulla soluzione dell’acido citrico usato come balsamo: la posso preparare in abbondanza affinchè mi duri più volte? Ho i capelli molto corti e un flacone di 250 ml. mi è sufficiente per l’ultimo risciacquo. Preparandone ad esempio 2 litri, poichè mi lavo i capelli 2 volte a settimana, mi dovrebbe bastare per 2 mesi . Si conserva la soluzione per 2 mesi? E già che ci sei mi puoi gentilmente confermare che la soluzione giusta come balsamo è: 20% da usare su una soluzione che è già del 20%, ho capito bene? Grazie mille

    1. Ciao Marisol,
      Temo di non aver capito i tuoi calcoli…
      Comunque, il mio consiglio è di prepararti 2 litri di soluzione di acido citrico al 20%, che dura tantissimo senza problemi grazie alla sua alta concentrazione. Di questa ne prelievi circa 10 ml e la diluisci in 250 ml di acqua che userai all’ultimo risciacquo. Secondo me non è una buona idea preparare litri di citrico all’ 1% e poi usarlo tal quale perché non so se si conservi bene a quella concentrazione.
      Sara

  20. Buongiorno Sara, rileggevo l’elenco dei materiali e dei suggerimenti su come pulirli. ricordavo la discussione su promiseland. Tuttavia mi facevano notare che il quarzo è molto resistente agli acidi, perche’ scogliare acido acetico o citrico?anzi se guardi i produttori ti consigliano quasi aceto caldo..

    grazie se potrai rispondere

    1. Nell’elenco si parla di “agglomerato di quarzo”, quindi forse non è solo quarzo e la risposta a non usare acidi è stata inserita da Fabrizio stesso (forse sa qual’è la composizione effettiva degli agglomerati).
      Magari è un quesito che puoi fare proprio a lui!
      Ciao Sara

  21. Ciao Sara!
    In merito ai “salvambiente” di Emulsio che hanno ottenuto il marchio Ecolabel, se è vero, da una parte, che si riducono gli imballi ed i costi di trasporto e pur vero, d’altro canto, che i “salvambiente” NON sono del tutto verdi…
    ce lo ricorda Fabrizio Zago nel sito promiseland.it.
    Va detto che il post è di circa 3 anni fa. magari qualcosa alla Sutter è cambiato, nel frattempo.

    Che vi sia, ovvio, un netto risparmio dal punto di vista del trasporto su gomma, minor imballo e tutto ciò che ne consegue, ok, questo è vero!
    Anche se poi, alla fine, il risparmio per il consumatore finale è davvero risibile: circa € 1,15 al litro, riferito al prodotto finito, contro un massimo di €1,19 al litro per un buon detergente pavimenti Ecolabel liquido di Esselunga…

    Credo comunque che le tue ricette siano nettamente più ecocompatibili e davvero salvambiente rispetto a quanto proposto da Emulsio…
    nel dettaglio, visto che sei una mamma chimica e certamente capirai, almeno tu, di cosa si sta parlando ecco qui sotto la composizione del salvambiente alla lavanda (uno su tutti).
    Così ci saprai dire se tutto questo luccichio è tutto oro… oppure uno specchietto per le allodole! 🙂

    ALCOL GRASSO ALCOSSILATO
    2-(2-BUTOSSIETOSSI)ETANOLO; DIETILENEGLICOL(MONO)BUTILETERE
    2-PROPILEPTANOLO ETOSSILATO PROPOSSILATO
    ACQUA
    POLISILOSSANI, DIMETIL, 3-IDROSSIPROPILMETIL, ETOSSILATI
    ESSENZE PROFUMATE R51/53
    ESSENZE PROFUMATE R65
    LAVANDULA IBRIDA
    LINALOOL
    ACIDO MALEICO, POLIMERO CON DIISOBUTENE, SALE SODICO
    OLIO DI ROSMARINUS OFFICINALIS
    COUMARIN
    CITRONELLOL
    BENZYL BENZOATE
    OLIO DI MAGGIORANA
    COLORANTE, C.I. 61585 – ACID BLUE 80
    GERANIOL
    CITRAL
    D-LIMONENE
    NITRATO DI SODIO
    EUGENOL
    METHYLCHLOROISOTHIAZOLINONE, METHYLISOTHIAZOLINONE
    CINNAMAL

    1. Il fatto che abbiano il marchio ecolabel è garanzia di efficacia e che il suo impatto ambientale è stato calcolato. Questo non significa che sia completamente eco, l’ho ribadito centinaia di volte. Ecolabel è un buon compromesso tra i detergenti con materie prime completamente di origine vegetale (quindi non sempre molto economici e acquistabili solo in alcuni negozi specifici) e quelli tradizionali, efficaci ma più impattanti. Se nella lista ingredienti di emulsio ci sono quelle sostanze evidentemente è perché rientrano nelle direttive ecolabel. Ma certamente si può migliorare!!!
      ciao Sara

      1. Ciao Sara,
        rigardo a questo argomento vorrei farti una domanda. Se un’azienda di detersivi dice di usare ingredienti naturali e poi sulla lista si trova lo sbiancante ottico, c’è qualcosa che non torna o sbaglio.
        Ti ringrazio ciao alla prossima.
        Sandra

        1. Si, fa la furbetta! Potresti segnalare la cosa al garante della pubblicità. Come vedi con lentezza qualcosa si muove…
          Ciao Sara

  22. Ciao Sara.
    In merito alla lista “COMPATIBILITA’ SOSTANZE E MATERIALI” vedo che alla voce “Corian” non viene elencato nulla.
    Il Corian (marchio registrato dalla DuPont) è formato sostanzialmente da due componenti: Idrossido di Alluminio (per 2/3) e PMMA (1/3) oltre all’aggiunta di pigmenti o altri minerali in granaglie, al solo scopo estetico.

    Paolo

  23. Ciao Sara,
    allora ieri sera al supermercato ho comprato NeutroMed detergente intimo pH 5.5 Lenitivo. Subito usato, nessun giovamento. Dopo una mezz’oretta ho applicato la farina di ceci (asciutta, spargendola sul cuoio capelluto ancora umido con l’aiuto di mio marito: è la procedura giusta o devo fare una pappetta? scusami non ho letto bene come fare); dopo un’altra mezz’oretta ho risciaquato.
    Appena applicata, la farina di ceci mi sembrava desse un po’ di sollievo, ma l’effetto è stato purtroppo di breve durata. Stamattina, su consiglio del mio medico curante (no farmacista), ho cominciato con i farmaci: Elocon lozione (è un cortisonico) e 1 compressa di Xyzal (antistaminico), e non laverò più i capelli per 3-4 gg. Se non passa così, visita dermatologica.
    Che roba però! Non capisco proprio perché le case produttrici di questi shampoo usano ingredienti così aggressivi, quando tutti sanno che le persone che manifestano allergie sono sempre più numerose a causa dell’inquinamento.

    …e niente, volevo solo aggiornarti e ringraziarti per il tuo aiuto e per la preziosissima opera di divulgazione scientifica che conduci.

    A presto!

    RaganellaVerde

    1. Mi dispiace non abbia ancora risolto.
      Per quanto riguarda la farina di ceci di solito si fa una pappetta, ma anche così dovrebbe andare bene.
      Purtroppo le case produttrici devono fare il prodotto bello e attraente, certamente nessun cosmetico è fuori legge, ma a loro interessa principalmente venderlo…
      Grazie dei complimenti e buona guarigione!
      Sara

  24. Ciao Mammachimica,
    ti ho scoperta grazie a Jacopo Fo con cui collabori da un po’ di tempo e ti sono grata per le indicazioni che dai e che sto seguendo con mia grandissima soddisfazione (veramente geniale l’uso del bicarbonato di sodio come deodorante!).
    Ora ti scrivo perché ho da qualche giorno un notevole prurito al cuoio capelluto, credo causato da un nuovo shampoo che ho usato, il “Sunsilk Morbidi e Luminosi” (flacone giallino con ghirigori azzurri). L’ho portato in vacanza e mio marito poverino ha subito riscontrato un forte prurito, mentre io no, e colpevolmente non gli ho dato retta. Ora il prurito ce l’ho anch’io e vorrei tagliarmi la testa per quanto è intenso!
    Ieri sera ho usato un altro shampoo nuovo, Garnier Ultra Dolce alla lavanda, ma il prurito non è diminuito. I miei capelli sono bellissimi, mordibi e lucenti, ma il prezzo da pagare è troppo alto.
    Che faccio?? Provo a usare la farina di ceci come consigli tu?
    Hai altri suggerimenti??

    Grazie in anticipo per il tuo aiuto!!

    RaganellaVerde

    1. Ciao RaganellaVerde e grazie dei complimenti.
      Non sono un dermatologo ma per il prurito al cuoio capelluto io inizierei lavandomi con un detergente intimo.
      Molti risolvono in questo modo. Ovviamente se ne trovi uno con buon inci e pochi estratti vegetali sarebbe meglio, per non stressare di più la cute.
      I detergenti intimi sono per loro natura i tensioattivi più “dolci” in commercio (nelle pillole c’è il post dedicato). E comunque eviterei di lavarli troppo spesso, così peggiori la situazione.
      Potresti provare anche con la farina di ceci, ma siccome quando si usa per la prima volta questo “shampoo”, potrebbe risultare è un po’ “rognoso” e non pratico (perché va messa con cura e risciacquata bene) non vorrei che questo ti innervosisca e irriti ancora di più!
      Personalmente metterei anche a confronto gli ingredienti dei 2 shampoo “incriminati” e uno shampoo che invece non ti ha dato mai fastidio, così da cercare di capire quale possa essere la sostanza chimica che non tolleri. (Anche se forse il secondo non ne ha colpa, magari è arrivato su di una cute già stressata..).
      C’è anche da dire che, è vero che molti shampoo non li userei nemmeno per pulirci la macchina, ma magari è anche il nostro organismo che magari si ritrova in un momento più “sensibile”.
      Ti auguro di risolvere!
      Ciao Sara

      1. Ciao Sara,
        grazie per la velocissima risposta!
        Guarderò gli INCI, ma siccome credo che questa analisi mi porterà via un po’ di tempo, pensi che il Saugella possa andare bene?
        Se sì, lo posso usare stasera perché ce l’ho in casa.
        I capelli li lavo 2-3 volte a settimana.

        Grazie ancora!!

        RaganellaVerde

        1. Scusami Sara, ho scritto prima di cercare info nel web.
          Ho visto che l’INCI del Saugella non è granché, molto meglio il NeutroMed pH 4,5 DermoEquilibrio Det. Intimo, che vado subito a cercare.
          Se non lo trovo, mi armo di santa pazienza e procedo con la farina di ceci. Ti farò sapere.

          Grazie!!

          RaganellaVerde

          1. No la saugella non lo è…
            Certamente meglio neutromed, oppure ci sono ottimi detergenti intimi, della linea Bio della In’s e del Todis (sono 2 discount).
            ciao Sara

  25. Salve a tutti, voglio condividere con voi un ottimo deodorante che sistema anche le più puzzolenti sudorazioni: qualche goccia di limone dopo essersi lavati vi porterà tranquillamente a sera senza maleodorare mai! Sorprendente da provare!

    1. Ciao Vera e grazie del commento.
      In realtà ho già indicato una soluzione di acido citrico al 5% come deodorante, proprio nell’articolo dell’acido citrico spiegando anche perché funziona.
      Sara

  26. Ciao Mammachimica , avrei un dubbio: ho notato che molti, se non tutti i detersivi per i piatti, eccetto quelli che si definiscono ecobio, vegetali etc.. hanno nella loro composizione il METHYLISOTHIAZOLINONE; ti riporto la composizione del detersivo piatti W5 della LIDL (vabbè ho detto la marca):
    tra il 15 e il 30% tensioattivi anionici
    inf.5% tensioattivi anfoteri
    tensioattivi non ionici
    contiene inoltre: profumo, conservanti (BENZISOTHIAZOLINONE, METHYLISOTHIAZOLINONE)
    Aggiungo che questo detersivo ha ottenuto il marchio ECOLABEL.
    E’ normale che ci siano questo tipo di conservanti in un prodotto Ecolabel?
    Grazie. Sara.

    1. Si è normale, evidentemente sono permessi nel disciplinare.
      Considera che ecolabel è il miglior compromesso tra ecologicita’ e performance, tutto studiato e calcolato scientificamente.
      Quei brutti conservanti che citi, secondo me è importante che non ci siano nei cosmetici, cioè in prodotti che vanno sulla pelle.
      Ma i piatti è molto consigliato lavarli con i guanti, giusto? Anche perchè se devo sgrassare per bene un piatto o una teglia, significa che i tensioattivi del detersivo piatti devono essere molto potenti, quindi pensa che succederebbe allo strato lipidico della pelle delle mani senza guanti!
      Ciao Sara

      1. Sì infatti ho pensato la stessa cosa.. pensa che questi conservanti li avevo trovati nell’ INCI di due bagnoschiuma che giravano per casa: ora li utilizzo per lavare i pavimenti..sgrassano che è un piacere!!
        Grazie!

  27. Ciao sara o provato a fare ammorbidente con la tua ricetta e mi sono trovato bene , ma o da chiederti un domanda , ma se aggiungo anche il balsamo x fare più morbida la biancheria faccio male o è sprecato o così nn diventa inquinante ? Mi aiuti a capire , grazie . Frank

    1. Di solito si usa il balsamo come ammorbidente per “consumare” un balsamo che non ci piace o che ha un brutto inci. Altrimenti diventerebbe un po’ troppo costoso questo bucato!
      Purtroppo anche gli ammorbidenti tradizionali oltre ad essere potenzialmente allergizzanti non è che rendano poi così morbida la biancheria…
      Sara

  28. Ciao sara da poco tempo o scoperto questo sito e mi sto appassionando ma volevo registrarmi come posso fare ?

    1. Ciao Frank,
      non c’è bisogno di registrarsi a questo sito, puoi leggerlo quando vuoi…
      Sara

  29. buongiorno Sara, vorrei un chiarimento sul post del deodorante dove si abbina il bicarbonato con talco o argilla bianca. nell’argilla è contenuto il famigerato alluminio, tu dici che si possa utilizzare normalmente, sotto le ascelle? grazie

    1. Ciao Loretta,
      devo indagare…
      In effetti l’alluminio c’è nelle argille, ma forse è legato in modo tale che non riesce ad interferire con il muscolo del canale sudoriparo. Oppure è certamente più blando dell’alluminio cloridrato ma serve in caso di super puzza…
      Comunque, se Fabrizio ha consigliato l’argilla ventilata vuol dire che funziona e che non è “pericolosa”.
      L’alternativa è usare il talco e non l’argilla.
      Se avrò altre notizie le posterò.
      Ciao Sara

  30. Ciao Mamma Chimica,
    innanzitutto grazie mille per tutti i consigli! Indispensabili!
    Ormai solo detersivi autoprodotti in casa con le tue ricette.
    Hai suggerimenti per un disgorgante? Ho messo 3 cucchiai di sale fino, 3 di bicarbonato, poi acqua bollente….ed ho fatto peggio! Il lavandino era solo un pò intasato ed ora è completamente bloccato…..
    Grazie!

    1. Ciao Irene e grazie per il commento.
      Mi dispiace per il tuo lavandino, ma in effetti sale e bicarbonato non fanno proprio niente insieme…
      Puoi provare con acido citrico e bicarbonato, come scritto qui: http://www.mammachimica.it/2012/10/14/acido-citrico/ alla voce “disgorgatore lavandini”,oppure, in caso questo rimedio fosse troppo blando, con l’idrossido di sodio (soda caustica) e acqua bollente.
      Occhio alla soda caustica, provoca gravi ustioni alla pelle soprattutto se a contatto con l’acqua, va maneggiata con molta attenzione, con guanti, occhiali e senza bambini tra i piedi…
      Sara

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    1. Thanks!
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      Bye
      Sara

  32. Ciao Mammachimica!
    Volevo provare la farina come detergente; quella di riso l’ho trovata (e provata) subito, quella d’avena non la trovo!!
    Dalle nostre parti (centro Italia) nei supermercati, anche in quelli molto variamente forniti, non sono riuscita a trovarla!
    Un consiglio?!
    Grazie di tutto, sono una affezionatissima seguace delle tue fantastiche alternative!

    1. Prova in qualche negozio bio o erboristeria (che però forse la farà pagare di più.)
      Mi dispiace che non la trovi, di solito le grandi catene di super hanno tutte le farine, però sono “nascoste” tra i prodotti bio o preparati per dolci o alimenti insoliti.

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