Acido citrico

 

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L’acido citrico è un additivo alimentare, normalmente indicato come E330, che potete trovare in moltissimi prodotti (anche bio) come correttore di acidità, per esempio nelle passate di pomodoro, marmellate, succhi di frutta. E’ sotto forma di polvere, inodore e solubile in acqua.
Grazie alla sua acidità ed ecocompatibiltà, può sostituire egregiamente ed efficacemente alcuni prodotti tradizionali per cosmesi e la pulizia della casa, che spesso contengono sostanze inquinanti per l’ambiente e anche pericolose per gli esseri umani. Per es. SCIOGLICALCARE, BRILLANTANTE, NEUTRALIZZANTE BUCATO, BALSAMO CAPELLI, TONICO VISO, DEODORANTE, per FISSARE I COLORI, per fare MANUTENZIONE alla LAVATRICE, LAVASTOVIGLIE e macchine caffè ESPRESSO.
Da studi di biodegradabilità risulta che è 53 volte meno impattante sull’ambiente dell’acido acetico (aceto). Inoltre il citrico è meno aggressivo verso le superfici metalliche, a differenza dell’aceto che può portare in soluzione il nikel contenuto per esempio nell’acciaio del lavello e quindi potrebbe causare delle irritazioni o dermatiti e anche rovinare alcune plastiche. Ricordiamo anche che nell’aceto, la parte “attiva” quell che serve a sciogliere il calcare è solo il 5-6%. Il restante 95% non serve a nulla, è solo acqua e poco altro, si butta. Ma viene comunque trasportato, solitamente in bottiglie di vetro, con evidenti costi di energia superiori che trasportare la polvere di citrico in sacchetti di plastica o di carta. Non è inquinamento anche questo?
L’acido citrico si ricavava originariamente, dal succo di limone (Citrus) attraverso un complesso processo con soluzione di ammoniaca, cloruro di calcio e acido solforico (processo che aveva degli inconvenienti relativi all’impatto ambientale).
Attualmente l’acido citrico in commercio è TUTTO di origine biotecnologica cioè prodotto con microrganismi OGM (Aspergillus Niger). Si ottiene cioè tramite fermentazione biologica: dei fermenti modificati geneticamente “digeriscono” scarti alimentari (frutta, verdura, ecc) e trasformano questi vegetali in molecole di acido citrico (assolutamente identiche e indistinguibili a quelle contenute nel limone). Il processo è sostenibile e ricicla scarti vegetali, la polvere che si ottiene viene trasportata in barattoli o buste che certamente pesano meno delle bottiglie di vetro dell’aceto e quindi richiedono meno energia per il trasporto.
In pratica si è partiti da batteri che sono stati modificati per produrre di più, ma poi il prodotto che se ne ricava è un’altra cosa.
Non dovete spaventarvi di questo nè esserne sorpresi!
Ora è tantissime molecole importantissime son create tramite biotecnologia.
Avviene per esempio per l’insulina, indispensabile per i diabetici, ma che non si avrebbe in qualità e quantità adeguata a soddisfare la richiesta se non si ricorresse alla biotecnologia.
Idem per la produzione degli utilissimi enzimi nei detersivi bucato o lavastoviglie.
L’acido citrico NON ha DNA, quindi lui non è OGM. Non sono esperta di OGM, ma sto studiando e c’è molta disinformazione ed allarmismo spesso ingiustificato.
Per acquistare il citrico ad un prezzo vantaggioso ci si può rivolgere alle enoteche, ai negozi di agraria o sul web.
Si trova in 3 diverse forme:
Acido citrico ANIDRO = attivo al 100% perché è solo acido citrico
Acido citrico MONOIDRATO = attivo al 90% (cioè c’è il90% di acido vero e proprio ed il 10% di acqua)
Acido citrico tetraidrato = attivo al 60% (cioè il 60% è acido citrico ed il 40% è acqua).
L’unica precauzione è conservarlo ben chiuso al riparo dell’umidità perché molto igroscopico (assorbe acqua).
Per altre info c’è l’articolo sull’ACIDO CITRICO
 

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