Lana

Qui il video “Come lavare la lana”

Per lavare i capi in lana e non rovinarli, la cosa che dovete certamente evitare è l’alcalinità, perché li infeltrirebbe.
Quindi, se non avete il detersivo specifico per la lana e delicati, potreste anche utilizzare un detersivo liquido per lavatrice classico (meglio senza enzima protease).
Ma non quello che ho postato nel fai da te, perché contiene la soda solvay, che mi è servita appunto per aumentare il suo pH e permettere la conservazione. Quindi sarebbe troppo potente e alcalino per la lana.
Di conseguenza, non bisognerebbe nemmeno lavarla con il sapone di marsiglia, perché anche lui è troppo alcalino: emulsionerebbe troppo i grassi naturali presenti nella lana contribuendo all’infeltrimento.
L’ideale sarebbe usare un detergente basato principalmente su tensioattivi anionici (tipo sodium lauryl sulfate, sodium laureth sulfate, ecc).
Queste sostanze imbibiscono relativamente poco la lana, cioè non entrano nelle fibre e quindi la stressano molto meno per esempio dei tensioattivi non-ionici (come il coco-glucoside, decyl-glucoside, ecc. che invece penetrano molto di più nelle fibre e infeltriscono).
Basta consultare la lista degli ingredienti e verificare che i non-ionici siano in quantità minore rispetto agli anionici.
Ecco perché un ottimo detergente per la lana e anche i delicati è il DETERSIVO PER I PIATTI: solitamente è a basso contenuto di non-ionici.
Oppure uno SHAMPOO o BAGNOSCHIUMA con brutto Inci, che non volete buttare ma nemmeno mettervelo addosso o che trovate ad un prezzo molto economico. Occhio alla schiuma però! Mettetene una piccola quantità, fate il lavaggio a mano o tenete d’occhio la lavatrice. Potreste anche aggiungere un cucchiaio di sapone in scaglie, ma come avete imparato, non si può eccedere perché altrimenti ricadrete nell’infeltrimento.
Ovviamente la lana va lavata a freddo, con un bel risciacquo, niente o minima centrifuga e asciugata all’ombra. Quindi una buona idea è comunque di pretrattare, sempre con il det. piatti o shampoo, i polsini, i colletti e le macchie, per evitare che non vengano puliti perfettamente.
Se aggiungerete anche un po’ di candeggina delicata, igienizzerete e toglierete i cattivi odori, anche a freddo.

Ma se volessi far tornare bello BIANCO un maglioncino, magari datato, ma a cui sono affezionata?
Oppure far andare via l’odore di SUDORE nella zona ascellare?
Per questi problemi ci viene in aiuto Fabrizio Zago e la candeggina delicata, quella a base di Perossido di Idrogeno (non quela tradizionale a base di ipoclorito).
La delicata è acidula e quindi compatibile con le fibre di lana.
Per autoprodurre la candeggina delicata (detergente smacchiatore igienizzante) qui il video.
Condivido con voi i consigli del chimico Fabrizio Zago, esperto di detergenza:
– se hai la delicata autoprodotta mettine due bicchieri da cucina in 5 litri d’acqua fredda, assieme ad un cucchiaio di acido citrico. Lasci in ammollo per due ore e passi al lavaggio solito.
– se la candeggina delicata è quella commerciale basta seguire le indicazione scritte in etichetta, mettendo comunque un cucchiaio di acido citrico.
Il citrico serve ad attenuare la velocità di ossidazione e così si invecchia meno la lana sottoposta a questo trattamento.



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