Sbiancanti ottici

Sono chiamati anche “azzurranti ottici” o “candeggianti ottici”.
Sono sostanze poco o per niente biodegradabili e alcuni potenzialmente allergizzanti.
Si appiccicano fortemente ai tessuti e sono un “trucco”, cioè danno l’apparenza del bianco ma è appunto solo un’illusione ottica.
Le molecole che si appiccicano al tessuto fanno in modo che mi arrivino agli occhi più raggi bianchi (un solo raggio rimbalza e si moltiplica) e vedo bianchissimo. Ma non perché il tessuto è pulitissimo.
Cambiano la lunghezza d’onda del raggio UV, facendolo diventare visibile: l’azzurro “copre” il giallo dello sporco.
Per toglierli servono veramente molti lavaggi. Un po’ alla volta se ne vanno ma serve molta costanza.
Gli sbiancanti ottici sono presenti soprattutto nei detersivi in polvere e devono, per legge, essere indicati in etichetta (indipendentemente dalla loro concentrazione).
A volte sono aggiunti anche al percarbonato, che non avrebbe bisogno assolutamente di loro.
Credo lo facciano per scrivere che così il percarbonato funziona già a 30 gradi. In realtà, con i tempi della lavatrice, non funzionerà a quella temperatura, è appunto un trucco!
E comunque a 30 gradi, durante il bucato, la polvere non avrà tempo di sciogliersi completamente, andrà giù per lo scarico e si saranno spesi soldi per niente.
Questi i nomi per riconoscerli nella composizione chimica:
Disodium Distyrylbiphenyl Disulfonate
Disodium 4,4-Bis(2 Sulfonstyaryl) Biphenyl
Optical Brightener
Fluorescent Brightener 260
Zinc Phthalocyanine Sulphonate
Personalmente con gli sbiancanti ottici mi sembro un po’ presa in giro.
Se volete davvero smacchiare/sbiancare un tessuto allora potete affidarvi a qualcosa di più ecologico ed efficace: il percarbonato, la candeggina delicata, il detersivo giusto, il sole, come sbiancare e lavare.

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